La partita di Don alfredo e' stata discreta , non ho mica detto che ha fatto male , sopratutto perche' in questa partita da una dimostrazione della sua famosa duttilita' giocando un po' ovunque ma sopratutto da centromediano , facendo l'incontrista e il regista , pero' gia' dargli un 7 in pagella sarebbe essere di manica molto larga a mio parere , mentre ribadisco di aver preferito in questa partita gli altri tenori...nel gol su punizione di Eusebio Di Stefano in barriera ci va come una mammoletta girandosi ...

Sì epico, secondo me è il colpo di testa a inizio partita, lì ha sbagliato un gol vero.

Per il resto, non concordo con il tuo giudizio, riguardati Di Stefano quanti palloni tocca e in quante zone del campo agisce… Puskas meglio di lui? Alla fine probabilmente sì perché segna tre reti (di cui due procurati da Don Alfredo, uno direttamente e uno indirettamente, visto che è stato Di Stefano ad avviare l'azione del terzo gol con una verticalizzazione per Pachin), ma gol a parte il più convincente del Real è stato Di Stefano.

Addirittura nel primo tempo il telecronista portoghese lo definisce «onnipresente».

E nella ripresa, ripeto, è l'unico del Real a crederci e a seminare il panico nella difesa del Benfica con almeno due accelerazioni straordinarie. Gento fa due cross in croce e un tiro al volo che Pereira sventa, Puskas assiste due volte Di Stefano nelle sue accelerazioni e in un'altra occasione calcia fuori di poco dal limite…e anche in questo caso l'azione da chi è partita? Da Di Stefano, che scende palla al piede da poco dopo metàcampo, lascia sul posto un avversario e poi serve Puskas dopo un intelligente velo di Del Sol…

Poi, che nella sua carriera abbia giocato altre partite meglio di questa penso anche io, ma quella finale per me rimane un'ottima prestazione da parte sua, oserei dire straordinaria addirittura per intensità e presenza nel primo tempo, e consideriamo che aveva già 37 anni (!) se non erro.

Cioè, questo a 37 anni correva ancora più di tutti… e poi ci sono alcuni - non dico su questo forum ma secondo me in giro si trovano soprattutto in giovane età - che vogliono far credere che uno così non si sarebbe adattato brillantemente ai ritmi del calcio moderno? Ah, dio del pallone perdonali! C'è gente che parla senza sapere di calcio!

Mi sono accorto di un fatto piuttosto curioso. Esattamente qui, si sente l'ala destra del Benfica José Augusto raccontare che durante l'intervallo, con il risultato di 3-2 a favore del Real Madrid, il tecnico Béla Guttmann non si mise a parlare di tattica né di numerini come il 4-2-4, il 4-3-3 o il 4-5-1. Si limitò a dare questo suggerimento a Neto: «Marca o Puskás, marca o Puskás» («Marca Puskás, marca Puskás»).
Però nessun tabellino di quella finale riporta che Neto giocò per il Benfica. Quindi José Augusto probabilmente si confonde con un altro compagno...


Qui invece si sente Eusébio ricordare con orgoglio il fatto che a fine partita scambiò la maglia con il suo idolo, Alfredo Di Stéfano: «Quando terminò la partita corsi verso di lui e mi feci dare la sua maglia. Mi rivolsi quindi al mio compagno Simões, un giovane come me, e gli dissi: Simões, ho qui la maglia del mio idolo. La Coppa dei Campioni va al Benfica, ma la maglia di Di Stéfano la porterò a casa mia e vi resterà per sempre. Nella mia innocenza quella maglia ebbe lo stesso valore della Coppa appena vinta».