masferr ha scritto:
Non mi sembra molto corretto giudicare un allenatore solo con almanacco e calcolatrice alla mano. Certe situazioni andrebbero contestualizzate. Bisognerebbe valutare diversi fattori, primo fra tutti il valore della rosa a disposizione o la valorizzazione dei giocatori che la compongono.
L'anno scorso delle 10-12 squadre pericolanti che consideri, 7 hanno esonerato almeno un allenatore. Quindi un allenatore di una pericolante ha il 66% di possibilità di salvarsi ma il 50% e più di essere esonerato?
Piuttosto si può ritenere un allenatore più bravo in certe situazioni piuttosto che in altre. C'è l'allenatore da grande squadra (Capello, Mourinho), lo specialista delle promozioni (iachini o il Novelino di 10 anni fa), quello delle salvezze (l'ultimo Ballardini), quello bravo a lavorare con i giovani (Zeman), o quello che si esalta in un determinato ambente (Gasperini a Genova). Ritenere mediocre (considera che "mediocre" ad oggi ha assunto una accezione che è a meta tra l'inetto e l'ncapace) un allenatore come Sannino che arriva in Serie A dopo una lunga gavetta fatta principalmente di successi, mi sembra alquanto ingeneroso. La stagione storta può sempre succedere, soprattutto quando ti ritrovi una rosa forse arrivata alla fine di un ciclo e invecchiata negli elementi cardine. Per questo parlo di contestualizzazione.
Ragionando solo sugli almanacchi avremmo dovuto bruciare fin da subito allenatori come Pioli dopo i flop di Parma e Palermo, o addirittura Prandelli che nelle prime tre esperienze in A collezionò due esoneri a Lecce e Venezia. o persino Spalletti dopo le delusioni con Sampdoria e Venezia.
E' la logica del tritacarne.
In merito agli allenatori citati come mediocri, su alcuni il giudizio è assolutamente esagerato. Un allenatore per diventare tale ha una conoscenza calcistica, dall'aspetto tattico, a quello tecnico, passando dalla gestione delle risorse, che va oltre a quella di tutti gli utenti di forum-cacio messi insieme

Forse il fraintendimento è sul termine "mediocre". Per me non è né inetto, né incapace. Non ritengo Sannino né l'uno, né l'altro.
Semplicemente ritengo Sannino un allenatore "medio", che non dà un particolare valore aggiunto alla squadra. Lo dà sicuramente Gasperini in certe situazioni (al Genoa, ma non all'Inter), lo dà Novellino quando si tratta di ottenere promozioni.
Ecco, Sannino, secondo me, non dà nessun valore aggiunto. Se al posto di Sannino ci fosse stato un De Canio, un Maran qualsiasi secondo me non ci sarebbe stata una differenza sensibile. Mediocre in quanto sta nella mediocrità.
Poi magari è un limite mio, ma l'impronta di Gasperini la vedo, l'impronta di Colantuono la vedo, l'impronta di Delneri la vedo (per limitarci a specialisti di squadre di provincia). Quella di Sannino no. Quindi, per me, è un mediocre. Che non vuol dire incapace, se era un incapace retrocedeva col Siena e col Varese non sarebbe mai arrivato quarto in serie B, ma avrebbe fatto un campionato mediocre da metà classifica.
E comunque, quando si parla di allenatori, i risultati, per me, sono un criterio essenziale su cui valutare.
Ovvio, non sono l'unico, bisogna rapportarli alla rosa, e ricordarsi che il calcio vive di episodi.
Poi il termine "mediocre" va rapportato agli altri allenatori di serie A, dire che un allenatore non è mediocre perché sa gestire una squadra meglio degli utenti di forum-calcio mi pare un insulto alla categoria.
Poi mi posso sbagliare, come mi sbagliavo su Pioli, ma ad ora ritengo Sannino un mediocre.
Tra gli allenatori di serie A è senza dubbio uno di quelli che non dà meno valore aggiunto alla squadra (se ne dà).
Poi ripeto, se vogliamo considerare un allenatore bravo perché sa allenare meglio di te e di me facciamolo, ma mi sembra francamente ridicolo.