Tratto da calciomercato.com
Kakà: 'Non mi dispiace l'interesse del Real'; Galliani e Berlusconi 'Mai!'
Kakà al Manchester City, Kakà al Chelsea, Kakà al Real Madrid. L'attaccante rossonero è sempre al centro delle trattative di mercato, tanto che il tormentone non pare avere mai fine.
Ora, chiusa la parentesi inglese con l'offerta del Manchester City, si apre quella spagnola. E dalla penisola iberica ecco il solito ritornello: Kakà a giugno sarà un giocatore del Real Madrid. As riporta quanto riferito dallo stesso Kakà a un suo giornalista sotto casa a Milano: "Nei giorni scorsi ho preferito non dire niente perchè la pressione è grande - si legge in un virgolettato attribuito al giocatore -. Ora ho bisogno di stare tranquillo. Un giorno mi collocano al Real Madrid e il giorno dopo al Chelsea. Se mi infastidisce? No, non mi dispiace sapere che tanti grandi club, come il Real Madrid o il Chelsea, mi apprezzano".
RASSEGNA STAMPA
«Kakà forever - ha sentenziato Galliani davanti ai cronisti italiani, mercoledì notte subito dopo la vittoriosa amichevole del Milan a Hannover - non si muoverà più, resta per sempre, per i prossimi quattro anni e mezzo...». Il maldestro presidente madridista Calderon è uscito di scena. Adesso sulla poltrona presidenziale del Real Madrid dovrebbe nuovamente accomodarsi Florentino Perez, amico di antica data di Galliani e di uno dei suoi più influenti collaboratori, Ernesto Bronzetti. Come si comporterà l’ad di via Turati se Perez dovesse chiedergli Kakà per rilanciare il Real? «Dirò di no anche a lui. Con Florentino Perez ci sentiamo spesso, mi chiama spesso e mi ha chiamato molto anche nel periodo in cui non è stato presidente, ma questo non cambia la situazione. Lo ripeto: Kakà dopo questa vicenda non si muoverà più».
Galliani, in verità, in passato aveva già ricevuto una proposta... indecente da Perez: «Sì, nel 2001 in occasione del pranzo ufficiale, a Milano, per la presentazione della finale di Champions League svoltasi poi a San Siro, Perez offrì al Milan 150 miliardi delle vecchie lire per Shevchenko. Il presidente Berlusconi, però, disse immediatamente di no». Galliani, comunque, si sta già preparando a ogni evenienza, anche la più difficile: «Siamo reduci da due estati calde e sono sicuro che anche la terza sarà caldissima...». Un flash-back sulla trattativa fallita con il City che, comunque, almeno con il Milan non ha certo bluffato. «No, affatto. Io, nel mio cassetto, non ho una lettera piena di soli intenti, ma un’offerta vera, molto concreta».
(Corriere dello Sport)
Berlusconi: 'Kakà al Real Madrid? Mai!'
Presidente, è sempre convinto di aver fatto bene a rinunciare a 120 milioni per tenere Kakà?
«Convinto? Di più. Felice. E’ come se avessimo vinto un’altra Champions League. Sono più che mai orgoglioso del Milan perché credo davvero che sia l’unica squadra al mondo nella quale possono succedere cose come queste».
Quando ha cominciato a capire che sarebbe stato meglio per tutti dire no alle offerte del City?
«Il mio cuore e il mio istinto l’hanno sempre saputo. E l’atteggiamento dei tifosi ha fatto il resto. Ho capito che ogni milanista provava le mie stesse emozioni, il mio stesso affetto per Ricky, il mio stesso desiderio di non privare la squadra di un giocatore come lui. Ma il Milan non trattiene nessuno contro la sua volontà».
Cosa l’ha emozionata di più nel comportamento del giocatore?
«Ricky ha dimostrato quello che ho sempre pensato. Il Milan, il nostro Milan, è il più grande club del mondo. Non dimentico mai che senza l'apporto dei tifosi il Milan non potrebbe essere diventato il Milan che è».
Teme che il padre di Kakà possa tornare a battere cassa?
«Quello che rende straordinaria la scelta di Kakà è proprio il fatto che sapeva benissimo che il Milan non avrebbe potuto ritoccare il suo ingaggio. Kakà lo sa e ha deciso di restare con noi impegnandosi a non richiedere nessun aumento contrattuale nei prossimi anni».
Se dovesse tornare alla carica il Real?
«Kakà e il Milan hanno già risposto al Real Madrid in passato. Non vedo alcuna ragione per cambiare questo atteggiamento. E poi la prova di attaccamento ai colori rossoneri data in questi giorni mi sembra eloquente…».
Il concetto del Milan squadra-famiglia resta quindi un punto fermo. Direte no a tutte le eventuali offerte per i giocatori più importanti, Pato sembra nel mirino di tutti...
«Abbiamo investito su Pato per il futuro. Ricordo che i più grandi fuoriclasse che hanno giocato nel mio Milan, da Van Basten a Baresi, a Savicevic, a Leonardo, a Maldini, hanno concluso la loro carriera in rossonero».
(Il Giorno)
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Il colonnello Van Bommel 
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