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 Oggetto del messaggio: Pelè vs Maradona (solo Mondiali)
MessaggioInviato: lun 23 mag 2016, 3:06 
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Raccattapalle
Raccattapalle

Reg. il: dom 13 mar 2016
Alle ore: 18:42
Messaggi: 1566
Premesso che a livello globale non c'è confronto a favore di o'rey, confrontate soltanto il rendimento nelle fasi finali di un Mondiale.

_________________
Pelè e Maradona sono stati i migliori calciatori di tutti i tempi (extraterrestri esclusi).


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 Oggetto del messaggio: Re: Pelè vs Maradona (solo Mondiali)
MessaggioInviato: lun 23 mag 2016, 9:41 
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Leggenda del Calcio
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Reg. il: ven 22 mag 2015
Alle ore: 20:02
Messaggi: 12159
Pelé di poco, perché - pur spostando meno gli equilibri in solitaria - praticamente non ha mai sbagliato una partita.

Certamente, giocava con giocatori di caratura di gran lunga superiore, forse ha giocato nelle due nazionali migliori mai viste per qualità complessiva ed efficacia.

Diego comunque ha fatto cose egregia già nel 1982, ricordo che in Argentina-Brasile, prima del rosso sacrosanto, ha seminato il panico, saltando l'uomo ripetutamente e creando pericoli.

Nel 1994 ha giocato da Dio prima della controversa squalifica.

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Il buon gusto è la morte dell'arte.


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 Oggetto del messaggio: Re: Pelè vs Maradona (solo Mondiali)
MessaggioInviato: lun 23 mag 2016, 10:15 
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Reg. il: gio 6 set 2012,
Alle ore: 0:44
Messaggi: 14886
credo pelè di pochissimo

_________________
VUOI PORTARLA A MANGIARLA? VA BENE FALLO.

LM10 Tu se' Lo mio Maestro 10 e 'l mio autore, tu se' solo colui da cu' io tolsi lo bello stile che m' ha fatto onore !. !. !.

Mi è capitato però di vedere gente pestare i fiori al monumento ai caduti a Bologna. Gli ho insultati e sono scappati.


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 Oggetto del messaggio: Re: Pelè vs Maradona (solo Mondiali)
MessaggioInviato: lun 23 mag 2016, 11:36 
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Ultras
Ultras

Reg. il: ven 27 dic 2013
Alle ore: 17:30
Messaggi: 1028
Località: toscana
Maradona nel 94 ha giocato da Dio pero'...ma dove le prendi queste??? peraltro anche squalificato per doping, dai ah france non farci ridere


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 Oggetto del messaggio: Re: Pelè vs Maradona (solo Mondiali)
MessaggioInviato: lun 23 mag 2016, 11:46 
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Reg. il: ven 22 mag 2015
Alle ore: 20:02
Messaggi: 12159
Sì beh bastava guardarsi le partite, Maradona è stato eccellente negli USA, per alcuni era in condizioni paragonabili a quelle di 8 anni prima.

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 Oggetto del messaggio: Re: Pelè vs Maradona (solo Mondiali)
MessaggioInviato: lun 23 mag 2016, 13:13 
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Pulcino
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Reg. il: mer 21 gen 2009
Alle ore: 22:42
Messaggi: 1801
Non lo so...ho guardato qualche partita di maradona e qualche highlights di pelè (anche gli highlights del 1970 per me sono assurdi...giocatore assurdo)...
Aspetto il parere dei più esperti...


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 Oggetto del messaggio: Re: Pelè vs Maradona (solo Mondiali)
MessaggioInviato: lun 23 mag 2016, 14:01 
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Pulcino
Pulcino
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Reg. il: lun 19 ott 2015
Alle ore: 13:19
Messaggi: 1797
Francesco82 ha scritto:
Maradona è stato eccellente negli USA


:quoto

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D10S


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 Oggetto del messaggio: Re: Pelè vs Maradona (solo Mondiali)
MessaggioInviato: mar 19 feb 2019, 14:56 
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Tifoso
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Reg. il: gio 8 feb 2018,
Alle ore: 9:40
Messaggi: 357
Allacciandomi al thread aperto da epico su Adani che parla di Maradona, dico la mia su questo argomento.
Sono anche io fermamente convinto, che fare paragoni tra calciatori di epoche differenti e di stili di calcio completamente diversi, sia sbagliato. Idem dire che Tizio o Caio sia stato il più grande di sempre.
Quello che invece secondo me si può giudicare, è chi si a stato il più decisivo. Chi ha inciso di più nei risultati di una squadra.
Ecco, in base a questo mi chiedo: davvero qualcuno crede che Pelè sia stato più decisivo di Maradona nei mondiali?

Per ragioni di età non ho visto granché dei mondiali del 1982. E di Maradona ho visto soltanto Italia Argentina in VHS, dove effettivamente Gentile lo ridusse a un giocatore normale.
Quello che invece il Pibe de Oro fece a Mexico '86, è noto a tutti. Credo sia stata la più grande dimostrazione di forza di un singolo, mai vista su un campo di calcio. Ho più volte preso davanti a me la lista dei convocati di quella nazionale: Passarella era l'unico altro grande giocatore, e non giocò mai in quanto infortunato. Batista era un buon regista, molto lento però, e inadatto ai ritmi europei. Burruchaga fece una discreta carriera nel modesto campionato francese, giocando come ala destra al Nantes. Non un top player dell'epoca. Valdano a sua volta fece bene al Real Madrid, dove vinse anche due Coppe UEFA (questo non era poco all’epoca), ma anche lui non lo ricordo come un fuoriclasse. Di Borghi ricordo solo il debole che aveva per lui Berlusconi. Ruggeri, stopper coriaceo, lento, che fece una comparsata in Italia all'Ancona, credo senza lasciare tracce particolari. Pasculli fece discretamente bene al Lecce, sbarcando il lunario tra Serie A e Serie B. Degli altri so praticamente solo che vinsero il Mondiale. Fossi stato io al posto di Maradona, avrei affrontato il mondiale completamente demotivato, senza nessuna speranza di vittoria. E invece lui che fece? Condusse la squadra al trionfo. E lo fece con delle giocate eccezionali, giocando con grande continuità, mettendo tutto a disposizione della squadra, tecnicamente, fisicamente, ma soprattutto moralmente. I suoi stessi compagni ricordano quanto li caricasse, li facesse sentire forti e che sicurezza fosse per loro averlo vicino in campo. E infatti quell'Argentina giocava di squadra, molto compatta. E fu tutto quello che poté aggiungere al genio di Maradona.
A Italia '90 vidi un Maradona diverso. Si dice che giocò tutto il mondiale con una caviglia conciata male. Non segnò nemmeno un gol. L'Argentina era di nuovo poca cosa, aveva in più un ottimo portiere e il folletto Caniggia e continuava a giocare di squadra, picchiando sodo, provocando gli avversari, e sempre disposta a tutto pur di andare avanti. Maradona fece poco contro il Camerun, fu decisivo contro l'URSS, di nuovo con la mano, salvando un gol; fu decisivo portandosi dietro mezzo Brasile, prima di liberare Caniggia davanti a Taffarel, negli ottavi, dopo una partita passata a subire il gioco brasiliano. Fu decisivo ai quarti, quando fece espellere Sabanadzovic; la Jugoslavia meritava di vincere quella partita anche in 10 contro 11, forse in 11 contro 11 l'avrebbe spuntata, e considerando che nonostante la falsa partenza e i problemi interni, era uno squadrone, avrebbe anche potuto far fuori l'Italia in semifinale. Contro di noi non fu decisivo, lo ricordo seminare il panico un paio di volte nella nostra area, con mio padre sul divano che gridava "ora si fa buttare giù, ora si fa buttare giù!", ma niente di più. Il lavoro migliore contro di noi, lo fece fuori dal campo, portando a tifare Argentina alcuni napoletani. I calciatori azzurri, tuttora ricordano un clima differente tra l'Olimpico e il San Paolo. Con la Germania fu il classico generale senza esercito; fu una partita vinta dalla paura, molto bloccata e senza lampi. Apparentemente non un grande mondiale il suo, ma la mia netta sensazione, che senza di lui l'Argentina si sarebbe fermata molto prima.
Capitolo USA '94. L'Argentina finalmente, Maradona o meno, aveva una squadra da considerarsi tra le favorite. In attacco c'era Balbo, uomo da 10-15 gol in Serie A, ma soprattutto Batistuta, con Romario la miglior prima punta in circolazione. A centrocampo il tosto Simeone, e Redondo, con Albertini uno dei migliori registi. In difesa Sensini titolare, anche se da terzino destro. A lui e Ruggeri, si era aggiunto Chamot. A nomi, davvero una squadra forte, più dell'euro-Brasile che avrebbe vinto, senza dubbio. Infatti partì col botto, distruggendo la Grecia, subendo un gol dagli atleti nigeriani, a loro agio nel caldo statunitense, ma trovando la forza di ribaltare il risultato. Maradona stava bene, si vedeva, forse non è più l'uomo che prendeva palla, e saltava tre avversari di tecnica e rapidità, ma era perfettamente integrato nella squadra e si vedeva. Poi la squalifica. Se ne sono dette migliaia di cose, e non mi interessano. Mi limito a giudicare il campo. E il campo dice che senza Maradona, l'Argentina si sciolse. Perse con le pur ottime (ma non di certo irresistibili) Bulgaria e Romania e tornò a casa. La domanda è: quanto ha inciso la mancanza di Maradona? Molto, sicuramente. Più per la sua mancanza nel terreno di gioco o più per lo shock della sua squalifica? Questo non possiamo saperlo, ma di certo, la squalifica è stata decisiva.

Ora Pelè. La prima cosa che sento dire da sempre di Pelè da molti addetti ai lavori e non, è che è stato il più grande di sempre. La seconda che sento dire da tutti, invece, è che ha vinto tre mondiali. "#@*§ - mi sono sempre detto - E chi li vincerà ancora tre mondiali? Molti dei giocatori più forti che ho visto, neanche hanno partecipato a tre mondiali..." Preso da questa considerazione, anni fa mi misi ad analizzare i tre mondiali vinti da O' Rei. Ricercai tutte le statistiche dei mondiali, e mi guardai le poche partite che riuscì a racimolare, con immagini in bianco e nero che non sempre aiutano. Chiesi un po’ qua e là a gente con cui parlo di calcio ogni tanto e che ha avuto la fortuna di vederlo giocare. Mio padre, mio suocero, il mio vicino… per tutti era un fenomeno, un alieno, soprannaturale quasi. Solo un mio collega, ex arbitro di Serie C, mi disse una cosa che forse mi ha segnato: “atleticamente era un super uomo, potrebbe giocare anche adesso, ma tecnicamente non era forte come Garrincha o Best”.
Pelè partecipò al suo primo mondiale nel 1958 a 18 anni non ancora compiuti. Aveva veramente la faccia da ragazzino, un ragazzino prodigio. Portava sulle spalle il numero 10, ma non perché si era già capito che sarebbe diventato un umo da 1300 gol, ma perché la federazione brasiliana, aveva consegnato la lista senza specificare i numeri di maglia e si dice sia stato un funzionario uruguagio deciderli. Partì come riserva di Altafini, come normale che fosse per un ragazzino, ma dopo un paio di prove non esaltanti a livello di gioco, si dice la squadra abbia imposto Pelè e Garrincha tra i titolari. Il mondiale del Brasile svoltò, arrivarono gol, vittorie e grandi prestazioni. Pelè segnò diversi gol, alcuni di pregevole fattura, come i due nella finale con la Svezia. Da segnalare anche una sontuosa tripletta in semifinale con la Francia, numeri pazzeschi per un non ancora diciottenne. Ma… c’è un ma. L’unico gol veramente decisivo di Pelè, fu contro il Galles in una vittoria 1-0. Io non so quanto potesse essere ostico il Galles, ai tempi le squadre anglosassoni erano molto temute, ma non credo fosse una pretendente al titolo. Nelle partite che bene o male vidi, ossia Brasile Francia e Brasile Svezia, a decidere gli incontri, furono i gol di Vavà, e uno schema tanto semplice, quanto incontrastabile, ossia, Garrincha riceve palla, punta e salta uno o due avversari sulla fascia destra, la mette al centro, irrompe Vavà che segna. Con questo schema il Brasile vinse il mondiale, e il giocatore più decisivo e imprendibile, fu Garrincha. Lo stesso Nils Liedholm, dichiarò che prima della finale, loro erano a dir poco terrorizzati da Garrincha. I gol di Pelè arrivarono a risultato acquisito.
Se nel 1958 Garrincha fu tra i più decisivi, nel 1962 a quanto pare lo fu molto di più. Dico “a quanto pare” perché di fatto di partite di quel mondiale non ne ho viste. Una volta, in uno speciale, qualcuno (non ricordo chi), disse che solo Maradona nel 1986 era stato più decisivo in un mondiale, di Garrincha nel 1962. Di fatto invece, Pelè vinse la Coppa del Mondo da spettatore. Dopo la prima partita in cui giocò e segnò, subì un infortunio, e lì finì il suo mondiale. Lo sostituì un certo Amarildo, che avrebbe poi giocato con discreto successo anche in Italia, che, sempre a quanto pare, non fece rimpiangere O Rei, sia per prestazioni che per numero di reti segnate.
Quello del 1966 invece, deve essere stato un mondiale difficile per tutto il Brasile, che era difronte a un cambio generazionale. Pelè, esordì ancora una volta facendo gol, ma tartassato dai difensori avversari, saltò nuovamente la seconda partita per infortunio. Garrincha, vittima della sua vita sregolata non era più lo stesso giocatore dei mondiali precedenti. Il Brasile uscì già al girone eliminatorio, per mano del Portogallo di Eusebio, che inflisse la seconda sconfitta su tre pertite ai brasiliani. Non c’è molto altro da dire.
Quando molti addetti ai lavori davano Pelè per finito, O Rei fece a mio avviso il migliore dei suoi tornei con la nazionale. La Seleção del 1970 è stata una delle squadre più spettacolari di sempre. Come diceva uno degli interpreti, l’italianissimo Roberto Rivelino, era la palla a correre, non i giocatori. La formazione del 1970 è roba da cartone animato giapponese: una difesa e un portiere non irresistibili, con il capitano Carlos Alberto, terzino destro col numero 4, precursore dei moderni terzini brasiliani. Il volante, col numero 5 Clodoaldo, polmoni d’acciaio e tecnica sublime. Davanti l’anarchia volta alla vittoria. Cinque, ben cinque numeri 10 schierati contemporaneamente. Quello che giocava più basso era Gerson, regista della squadra, non c’era manovra offensiva che non passasse per i suoi piedi. Ho visto tre partite di quel Brasile, e posso tranquillamente paragonarlo ad un Pirlo che giocava qualche metro più avanti. Era il numero 10 del São Paulo, ma in nazionale indossava l’8 per ovvie ragioni. All’ala destra giocava Jairzinho. Lui doveva essere il nuovo Garrincha, ma si scopri presto avere caratteristiche differenti, si trasformò in una mezzala e cambiò numero diventando il 10 del Botafogo. A lui numero 7 della Seleção. All’ala sinistra Il sopracitato Roberto Rivelino, entrambi i suoi genitori erano italiani emigrati in Brasile. Mezzala sinistra del Corinthians, giocatore dal sinistro poderoso, precisissimo e potentissimo, è colui che ha portato l’elasticos sui campi di calcio; lo ricordo in una puntata di Sfide a lui dedicata, mentre scherzava Pelè che non lo sapeva fare. A lui la maglia numero 11. Falso nueve Tostão, detto anche il Pelè Bianco. Lui era un trequartista classico, numero 10 del Cruzeiro, si adattò a giocare praticamente di punta con la maglia numero 9. Dietro di lui col 10, Pelè, da anni numero 10 del Santos, e ormai considerato all’unanimità il più grande calciatore della storia. Questa era una formazione che in Italia avrebbe fatto gridare alla blasfemia, sarebbero stati richiesti esorcismi da allenatori, dirigenti, giornalisti e forse anche tifosi. E invece? E invece il calcio di quella squadra era musica. Spettacolo puro. Vincevano divertendo, senza tuttavia umiliare gli avversari. Durante il torneo andò anche sotto due volte, con la Cecoslovacchia, della quale ebbe poi ragione senza difficoltà, ma soprattutto, pericolosamente, contro l’Uruguay in semifinale. Sappiamo quanto possano essere scorbutici gli uruguagi quando si tratta di fargli gol. Niente da fare. Quel Brasile era troppo, e riuscì a rimontare. Pelè si rese partecipe di alcuni gesti sportivi che diventeranno leggenda. Il gol in finale contro l’Italia, durante il quale decollò letteralmente sopra Burgnich e restando sospeso per qualche frazione di secondo schiacciò in porta. Un gesto atletico pazzesco che aveva già mostrato contro l’Inghilterra, quando solo la parata del secolo di Gordon Banks evitò un gol fatto. Il tiro da centrocampo contro la Cecoslovacchia che uscì di poco, e infine la grande finta di corpo contro l’Uruguay, che mise a sedere il portiere e che poteva diventare il gol più bello del mondiale (questo a dire la verità lo considero un gol sbagliato, la porta era vuota e da un e da colui che era considerato il più grande di sempre, mi aspetto di vedere il gol), oltre che la risposta anticipata al gol di Maradona contro l’Inghilterra. Come ho detto, di questo mondiale ho visto tre partite, belle ed importanti; Pelè giocò bene, ma devo essere sincero, mi aspettavo qualcosa di più. Mi ricordo che ancora ragazzo comprai la VHS della finale contro l’Italia, apposta per vederlo. A quell’età ero molto affascinato dai dribbling e dalle giocate ad effetto. Pensavo di vedere sue serpentine, tunnel, sombreros, e invece non vidi niente di tutto ciò. L’Italia era sulle gambe, il ritmo basso favorì la tecnica brasiliana, ma le più belle giocate le vidi fare a Clodoaldo e Rivelino, mentre l’uomo cardine della squadra fu Gerson, che ebbe un possesso palla mostruoso. Quando vidi qualche anno fa Brasile Inghilterra e Brasile Uruguay, e raggiunta un’età nella quale badavo più al sodo, mi resi conto meglio della sua forza.
Fatta questa lunga panoramica sulle prestazioni di entrambi i giocatori (o almeno di quel che ho visto), mi astengo come detto in principio di giudicare chi sia stato il più forte dei due, ma posso senza dubbio dire che con un mondiale vinto da protagonista assoluto e giocatore imprescindibile, più l’importanza dimostrata in altre due edizioni della Coppa del Mondo, che Maradona sia stato più decisivo di Pelè il quale pur avendone vinti tre, dal mio punto di vista non è stato decisivo nel primo, nonostante i numerosi gol in giovanissima età, non ha praticamente giocato il secondo, non è riuscito a far decollare il Brasile nel 1966, e pur giocando un’ottima competizione nel 1970, mi resterà sempre l’impressione che quel Brasile avrebbe stravinto anche senza di lui.


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 Oggetto del messaggio: Re: Pelè vs Maradona (solo Mondiali)
MessaggioInviato: mar 19 feb 2019, 16:43 
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Reg. il: gio 29 dic 2011
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Sarei curioso di sapere come si esprimono gli storici del calcio a riguardo, io ho visionato un po' di partite del Brasile 1970 (contro la Cecoslovacchia, Uruguay e Italia) e i giocatori che più mi sono piaciuti sono stati Gerson (impressionante i tempi di gestione e il mancino che aveva nei lanci), Tostao (tecnica sublime, di fatto un trequartista purissimo) e proprio Pelè, che era il fulcro di tutte le azioni offensive del Brasile.

Non sono così convinto che senza Pelè il Brasile 1970 avrebbe vinto i Mondiali, in particolare nella semifinale contro l'Uruguay (la partita più dura insieme al Perù, che erano uno squadrone ai tempi) proprio lo spostamento arretrato di Pelé nella ripresa risultò decisivo per il ribaltamento della partita verso la compagine verde-oro.


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 Oggetto del messaggio: Re: Pelè vs Maradona (solo Mondiali)
MessaggioInviato: ven 22 feb 2019, 21:41 
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Reg. il: mer 18 mag 2005
Alle ore: 0:45
Messaggi: 34977
Località: Dudley
Anche io dubito che il Brasile nel 70 avrebbe vinto senza Pele'.
Ma gia' nel 58 contro il Galles il Brasile era in netta difficolta', il ct gallese Jimmy Murphy lo aveva imbrigliato, compreso Garrincha reso innocuo da una marcatura feroce dopo i fuoci d'artificio contro i sovietici.

IL Brasile rischio' grosso e la gara resto' sullo zero a zero fino al 75 esimo minuto, fu Pele' a risolverla con un colpo di genio, fu sicuramente la partita piu' difficile per il Brasile in quel Mondiale, paragonabile a Francia Paraguay del 98, risolta da un golden gol di Laurent Blanc a pochi minuti dai rigori.


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