samumonta ha scritto:
Interessante, Ala, la tua disamina; pur avendo osservato Marco quasi esclusivamente dai video e Cristiano più dal vivo anche se soprattutto in Champions, anche a me sembra che l'olandese fosse meno individualista e più inserito nei meccanismi di squadra...volendo fare un appunto a Van Basten, ho sentito un'intervista su youtube dove Sacchi dice che lo ritenesse "una ciliegina sulla torta" di una squadra già molto forte come era quel Milan e che negli appuntamenti importanti pur esaltandosi, forse Gullit e Rijkaard si esaltavano ancor più... di Cristiano anche se mi danno fastidio molte finte fini a se stesse che talvolta fa, mi sembra che nel dribbling sia più dotato di Van Basten, oppure Van Basten un pò come Platini applicava il dribbling solo quando serviva davvero?
Sull'Arrighe, pur stimandolo ed essendo suo fan sfegatato, devo sottolineare come spesso si attribuisca anche fin troppi meriti: è vero che quei fenomeni hanno vinto perchè la squadra aveva un gioco, ma è vero anche che la squadra ha vinto per come quei fenomeni lo interpretavano quel gioco. Sicuramente quel Milan era competitivo anche senza Marco, questo va detto. Ma non credo che senza di lui avrebbe colto tutti quei successi internazionali.
Sul secondo punto, concordo con te Samu. Hai colto appieno forse quello che è un vistoso limite del portoghese. Anche se è migliorato in questo senso, "sfrondando" e diventando più sobrio, Cr7 rimane un giocatore a volte insopportabilmente barocco. E' un buonissimo dribblatore, ma a mio avviso questa sua qualità è stata oltremodo pompata dalla critica. L'assortimento di tricks, doppi passi, finte e controfinte varie che mette in scena a volte è fin troppo eccessiva: un modo di giocare che fa felici i ragazzini che si gasano nel visionare simili numeri circensi su youtube.
Cr7 rimane soprattutto un giocatore da spazi larghi e contropiede a mio avviso, più che in grado di saltare l'uomo da fermo. Dovrebbe migliorare anche in questo: tanti fronzoli, e poi la passa dietro a centrocampo. Quante volte assistiamo a questa scena? Una scelta figlia di quel modo di essere troppo costruito sotto tutti i punti di vista (persino le esultanze), forse addirittura per fini di marketing.
Van Basten, di contro, aveva (come Platini che tu citavi) il dono dell'essenzialità, che io apprezzo molto nei grandi giocatori: nel suo essere lineare ed essenziale, era micidiale. Preferiva la triangolazione per superare gli avversari, ma nel dribbling era dotato sicuramente quanto Cr7. Anzi, pensa che secondo Sacchi eccedeva anche lui da quel punto di vista: nei primi tempi al Milan Arrigo, per punzecchiarlo, lo bollò "Nureyev dell'area di rigore".
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"Alcuni pensano che il calcio sia una questione di vita o di morte. Non sono d'accordo. Posso assicurarvi che è molto, molto di più." (Bill Shankly)