Marco Bode ha scritto:
Erano entrambi due cannonieri favolosi, con il gol sempre in canna ed entrambi hanno superato quota 1000 gol in carriera con Pelè, Romario, Friedenreich, Puskas, Gerd Muller.
Bican era una prima punta, che sapeva giostrare anche da interno, aveva doti tecniche squisite e si muoveva in modo sinuosissimo, frutto della sua formazione austriaca (i genitori erano cechi e si erano trasferiti a Vienna, dove il giovane Jozef creebbe, arrivando nei primi Anni Trenta a debuttare nel Wunderteam). Sindelar trovò con lui un'intesa mirabile, i due si completavano alla perfezione. Nel Mondiale 34 l'Austria era la grande favorita, ma brillò meno del previsto, battendo la Francia ai supplementari (grazie a Bican, migliore in campo) e superando a fatica l'Ungheria in una vera e propria battaglia. L'Austria giocò da Austria solo la semifinale contro l'Italia, probabilmente meritava di passare, ma Bican, Schall e Sindelar sprecarono alcune ghiotte chances e l'arbitro poi... diciamo che chiuse più di un occhio su certi interventi di Monti sugli attaccanti austriaci. Bican giocò quindi per Cecoslovacchia e Boemia-Moravia, durante gli anni della guerra, fu il primo a segnare con tre nazionali diverse... fu anche l'unico perché Di Stefano con la Colombia non segnò mai. Fu capo-cannoniere dei campionati un miliardo di volte (non so se 11 o 12 volte!), ebbe la sfortuna di trovarsi di mezzo la guerra.. Era uno spirito libero.. odiava i nazisti e fuggì da Vienna per quello. Odiava anche i comunisti... La Juventus dopo la guerra fece di tutto per prenderlo, ma lui rifiutò perché pensava che i comunisti avrebbero preso il potere in Italia.. Invece rimase fregato, perché si ritrovò i comunisti nella sua Praga e in Italia salì invece un governo democratico e occidentale. Rimase inviso al regime tutta la vita e il governo gli confiscò diversi beni. Fu costretto a cambiare squadra e scegliere una formazione vicina al partito operaio. Continuava comunque a segnare caterve di reti, anche in età avanzata. Come tipologia di giocatore, potrebbe ricordare forse un po' Ibra, con la differenza che Bican segnava ovunque e non se la faceva addosso quando la posta si alzava.
Franz Binder è stato un giocatore diverso, una prima punta, formidabile nel gioco aereo e nel colpo di testa, discretamente abile anche con i piedi, ma non al livello di Bican. Trovò poco spazio nel Wunderteam di Meisl, ma in compenso si rifece con gli interessi nei club.. nel Rapid Vienna tenne una media di oltre un gol a partita, diventando miliardi di volte capo-cannoniere. Dopo l'Anschluss, a differenza di altri calciatori austriaci, scelse di giocare per la Germania di Hitler. Famoso è soprattutto il suo contributo decisivo nella finale del campionato tedesco 1941, l'unica vittoria di un club austriaco nel campionato tedesco. Lo Schalke 04, corazzata teutonica di quegli anni, salì 3-0.. era una bella squadra con Szepan, Kuzorra e altri nazionali.. Binder nella ripresa si caricò la squadra sulle spalle, cavalcando l'onda del cosiddetto “Rapidgeist” spirito del Rapid (una sorta di quarto d'ora granata del Grande Torino).. segnò tre reti, sbagliò pure un rigore e il Rapid vinse incredibilmente 4-3! Era soprannominato “Bimbo” perché aveva il viso di un bimbo.
Curiosità, Binder e Bican si ritrovarono contro in un'amichevole internazionale durante la guerra... Germania-Boemia Moravia... Finì 4-4, con tre gol di Binder e tre di Bican... Sì, insomma, due che segnavano molto e in tutti i modi...
Bellissima analisi. Bican superiore e, se non erro, anche il recordman storico di realizzazioni UFFICIALI in carriera.