A mio avviso sì, perché non vince chi crea più occasioni da gol, ma chi ne sfrutta di più. Ed è giusto così.
Sbagliare tanto sotto rete viene spesso invocata come un'attenuante: "Ci è mancato solo il gol".
E hai detto niente!

Non solo sbagliare non è un'attenuante, ma è un'aggravante: è quasi un'autoaccusa, quella che molti addetti ai lavori invocano per giustificare le sconfitte.
Sprecare le occasioni da rete è colpa grave, nel calcio: e di solito trova la sua giusta punizione.

Ma è un'alibi che fa comodo a tutti, prima o poi, perché ovviamente tutti prima o poi perdono.
Quindi meglio invocare la mala sorte, il presunto "merito" di aver giocato meglio (concetto peraltro soggettivo) e così via.

Se il Chelsea di Di Matteo meritava quella Champions League, vuol dire che nel calcio non esistono partite vinte immeritatamente.

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Anche questa volta ci rialzeremo, non più a testa alta, ma con il cuore.
Ma di spirito, voi, miserrimo furfante,
mai non ne aveste un´oncia, e di lettere tante
quante occorrono a far la parola: cretino!

E infatti è proprio questo il mio punto. Su questo sono d'accordo con quello che diceva Franco Rossi.

Non esistono, tranne quelle falsate da gravi errori arbitrali.

In parte concordo con ciò che dici, chi vince ha sfruttato meglio le regole del gioco e alla fine, in questo senso, ha meritato.
Ciò che resta negli occhi degli appassionati, però, più che la vittoria in sé è il modo in cui ci arrivi. Perché diversamente potremmo tutti fregarcene di 'sto sport, aspettare giugno e guardare l'albo d'oro: il nome indicato è il migliore e quindi ha meritato e quindi chissenefrega del resto.

Come in molte altre cose della vita, il percorso è la parte migliore, e tutte le squadre leggendarie sono tali non solo per i trofei, ma anche per come li hanno conquistati.

Da questo punto di vista, del Chelsea fra qualche anno non fregherà nulla a nessuno, tolti i suoi tifosi, perché in quelle partite si è vista "solo" una squadra di carattere capace di sfruttare al meglio ogni circostanza favorevole.

Sono d'accordo, ma questo non vuol dire che abbiano senso frasi del tipo: "Abbiamo perso ma non lo meritavamo, perché abbiamo costruito più palle-gol, abbiamo attaccato di più, abbiamo preso due pali e cinque traverse ecc."

Bisognerebbe sgombrare il campo da ogni discorso incentrato sui "meriti", perché è solo un comodo alibi abusato dagli addetti ai lavori per giustificare le proprie mancate vittorie.
La squadra che davvero merita di vincere è quella che vince nella realtà. (Purché lo faccia in modo regolare.)

Come diceva Franco Rossi, il calcio non è la ginnastica artistica: non c'è una giuria che decide chi è stato più elegante, preciso, conforme a determinati schemi.
L'unico "merito" è buttarla dentro una volta in più degli avversari.
(O subire un gol in meno, secondo la scuola critica "femminista" breriana...)

A proposito del Barcellona e di Messi, chissà che cosa ne avrebbe scritto Brera dopo la semifinale di ritorno con l'Inter...

Lui che non amava nemmeno la zona di Liedholm, e in genere le squadre troppo leziose e poco dotate di nerbo agonistico.
E che talvolta usava l'espressione "calcio masturbato", proprio per deridere un gioco troppo fumoso e inconcludente, basato su uno sterile possesso palla!...

"Masturbatio non dat liberos", scriveva, e nello stesso modo un calcio così giocato non produce gol, ma solo un gusto estetico fine a sé stesso...

Credo che avrebbe invece elogiato il virile "femminismo" tattico di Mourinho, proprio quello che ci voleva per punire l'esangue presunzione di quel Barcellona.
E di Messi, ci immaginiamo quello che avrebbe potuto scrivere?...

Lui che definiva "abatino" uno come Rivera, che ogni domenica veniva marcato stretto da energumeni che non andavano certo per il sottile.

se il chelsea e' stato capace di rendere inefficace il giuoco del barca con la sua tattica difensiva e il barca non ha saputo trovare le contromisure non vedo perche' si debba dire che il chelsea non ha meritato , io non ho visto 50 tiri in porta del barca ma ho visto un barca che non riusciva a fare un tiro in porta o ad entrare in area , non vedo quindi perche' il chelsea non avrebbe meritato.

Ma infatti. La conta merita però di essere aggiustata: 12 occasioni a Londra, al ritorno due pali, un rigore sbagliato e due gol, oltre a 4-5 azioni pulite. Nel secondo tempo però, in superiorità numerica, hanno giocato in modo molle e narciso e il Chelsea li ha meritatamente puniti, è un loro demerito e un merito degli inglesi.

Se sei più forte e in vantaggio e ti fai rimontare come un pollo non puoi cercare scuse, non ci sono rigori che tengano: il Chelsea in quell'occasione ha mostrato più carattere, di essere più squadra.

Ciò detto, io ricordo con un pizzico di commozione 120.000 persone che al novantesimo intonano il Cant del Barça per celebrare 3-4 annate irripetibili: ne erano consapevoli tutti, nessuno si azzardò a contestare la squadra, a recriminare, a fischiare.

Tornato in Brasile, vinse da protagonista un'altra competizione molto prestigiosa come la Supercoppa Sudamericana nel 1992, un torneo di alto livello in cui partecipavano tutte le detentrici della Coppa Libertadores. Renato, anche se non più velocissimo, trascinò alla vittoria il Cruzeiro laureandosi anche capocannoniere, peccato che al pubblico italiano queste cose non siano note.

Da quello che scrivi appare chiaro che, come scrissi ormai anni orsono, la differenza tra quella serie A e il campionato verdeoro fosse colossale.