Per me Iniesta di pochissimo causa maggiore capacità di fare la differenza quando le cose non girano, ma credo sia veramente questione di gusti, indubbiamente due giganti nei rispettivi ruoli, con carriere strepitose.

Come avevo riportato al tempo, una volta ho controllato i loro giudizi nei match importanti (Atletico, Clasico, partite a eliminazione diretta in Champions, mondiali ed europei; questo vale soprattutto per il pelato) e ho dovuto raccogliere la mandibola da terra: una roba inaudita.

Secondo me entrambi e specie il machego hanno un solo, enorme difetto, che mi impedisce di accostarli a pieno ai primissimi 3-4 della storia nel loro ruolo (tipo Platini): segnano davvero troppo poco. Cioè, geniali costruttori di gioco, ma hanno bisogno dei concretizzatori davanti a loro, perché "da soli" sono meno risolutivi. Poi quanto a tecnica, gestione della palla, personalità, visione di gioco etc.. Sono davvero nell'Olimpo.

_________________
Il buon gusto è la morte dell'arte.

In sintesi, per me di poco Iniesta: entrambi cervelli del Barca e della Spagna pluridecorate, entrambi sempre nel vivo del gioco, ma Iniesta più versatile e in grado di giocare non solo a centrocampo ma anche in attacco; cmq , pur essendo assai funzionali alle loro squadre e alle loro vittorie, per gusti personali, come centrocampisti, preferisco Pirlo e Zidane, tanto per fare 2 nomi.

_________________
samumonta

Gusti legittimi naturalmente
Per me, tolto forse Zidane che a mio avviso ha avuto qualcosa di più come uomo squadra "centrale" e completezza, parliamo di giocatori simili per valore, i più grandi centrocampisti "creativi" degli ultimi vent'anni.

Io direi

Zidane
Iniesta
Xavi
Pirlo

Ma appunto senza grandi differenze.

_________________
Il buon gusto è la morte dell'arte.

Forse Iniesta alla fine, di poco. Comunque due grandissimi.

Sono due miti del calcio moderno, scelta difficile

Xavi più uomo squadra, costruttore di gioco, regista, il classico giocatore che fa girare l'orchestra, il centrocampista dove tutto passa da lui. E ha sempre giocato ai massimi livelli.

Iniesta più rifinitore, un po' più anarchico, più finalizzatore, più devastante nell' uno contro uno.

Hanno dimostrato che possono coesistere benissimo, diciamo che se ho già una squadra buona e mi manca la cigliegina prendo Iniesta, se invece ho una squadra di solisti ma non ho gioco mi scelgo Xavi.

Alla fine scelgo Iniesta, adoro il suo modo di defilarsi sulla sinistra, farsi dare palla e partire in modo imprevedibile.

Bel commento.

Dico Iniesta perché è stato più "giocatore" e più fantasioso sia nel dribbling, sia nell'1 vs 1, ma senza Xavi il Barcellona di Guardiola e la Spagna 2008-2012 non ci sarebbe mai stata, è stato il perno e il giocatore chiave.

Io, tutto sommato, li considero alla pari.
Secondo me, nella storia, stanno praticamente nella stessa categoria/dimensione.

Però se dovessi costruire una squadra da zero e mi dicono "prendi Xavi o Iniesta" probabilmente prendo Xavi.

Proprio per l'importanza che, IMHO, un grande regista ha in una squadra.

Esatto, sono d'accordo.
Per il resto la categoria e la dimensione è la stessa, abbiamo avuto la fortuna di vederli praticamente sempre insieme sia nel club sia in nazionale.
Credo che Iniesta ti porti più punti, magari con un assist o un passaggio risolutore. Xavi però fluidifica il tutto, è quello che permette che accada quanto detto sopra.

In giornata al 100% mi viene difficile scegliere, perché entrambi possono o potevano cambiare totalmente volto a un centrocampo anche da soli, figuriamoci in coppia, affiatati e conoscendosi a memoria.

Con la squadra che non va prendo Iniesta, e la storia lo conferma: quasi sempre lui quello che prova a fare la differenza e si carica la squadra sulle spalle quando le cose non girano.

Andrés sbagliava e sbaglia qualche partita in più, ma nel ciclo 2008-2012 è stato anche più importante, non come filosofia ma proprio come prestazioni e giocate. Specie nel 2012: Xavi ha disputato un torneo normalissimo con una brutta semifinale, riscattato in buona parte da una finale straordinaria. Andrés con la Spagna che non andava più a mille ha disputato un torneo leggendario, anche se in finale per me l'uomo chiave è stato l'altro. Anche nel 2010 c'è un discreto divario per giocate e prestazioni.

Iniesta è stato strepitoso anche nella Confederations 2013, normale nel 2014 e autore di un ottimo europeo nel 2016: due partite da 8, poi con la squadra che crolla non è più stato in grado di fare la differenza, ma come ho scritto più volte è l'unico giocatore della storia di questo sport eletto man of the match 10 volte fra mondiali ed europei (13 considerando la confederations).
Negli ultimi anni non è più stato supportato da una struttura adeguata in nazionale ma ha quasi sempre fatto e ampiamente il suo (anche contro l'Italia nel girone: primo tempo da vecchio Iniesta, poi l'età s'è fatta sentire ed è molto calato nella ripresa). Idem con il club: messo in una squadra strutturata meglio dietro e con più supporto in termini di corsa potrebbe rendere ancora meglio, per me è comunque il più grande verticalizzatore della storia del calcio moderno (ma come fa, ogni partita, a mettere palloni così? Boh) e uno dei giocatori più dotati di tutti i tempi nei fondamentali e nella visione di gioco: ha veramente occhi anche dietro le chiappe, è un genio. Oggi come oggi, come genio calcistico puro, per me è ancora il numero uno: altri però sono più efficaci come resa complessiva, ma l'unico giocatore che ha davvero inciso di più per la squadra (fra i centrocampisti) dopo il 2013 per me è Modric (altro fuoriclasse per cui stravedo).

Xavi era forse leggermente meno talentuoso (per sua stessa ammissione peraltro) ma era ancora più bravo al meglio a fare una cosa: essere sempre nel centro dell'azione. Sempre e comunque. Sbagliando davvero poco-nulla, disponendo comunque di un bagaglio tecnico di primissima fascia, di visione di gioco e di abilità anche negli inserimenti. Ecco, mai visto un giocatore che per 90 minuti è il fulcro della partita come il miglior Xavi, non a caso quando la squadra girava al 100% lui girava al 100%, e viceversa. Come con Pirlo e con altri grandissimi registi, la relazione con la resa globale è più evidente.

_________________
Il buon gusto è la morte dell'arte.