ldeldego ha scritto:
Mi sono letto in giornata con molta attenzione tutte le 40 pagine di thread, e poi ho votato, anche se avevo già deciso da subito.
Premetto che sono stato tifoso del Torino fino al 2006, anno in cui in pratica ho smesso di seguire e tifare.
Se avessi dovuto votare in base a ciò che mi hanno regalato a livello di emozioni, Roberto Baggio, subito, senza alcun dubbio. Quello che mi ha fatto vivere a USA '94, è stato unico.
Invece ho votato in base a chi avrei scelto se avessi dovuto costruire una squadra, e qui qualche dubbio in più ce l'ho avuto, ma alla fine ho scelto Alessandro Del Piero. Lo so, detto da uno che ai tempi era granata, è strano e anche un po' brutto, ma ho le mie motivazioni tecniche e di squadra, ovviamente discutibili, come quelle di tutti.
Non è una scelta facile, non lo credo migliore in tutto, o in tutte le situazioni: per esempio Totti nelle giocate di prima gli era nettamente superiore. Aveva anche un calcio (e anche un fisico) molto più potente. Baggio era migliore nelle finte di corpo, ed era più "geniale" in certe giocate che decidevano le partite. Nonostante l'inferiorità in queste caratteristiche ai rispettivi avversari, era comunque fortissimo in tutte queste doti: il suo calcio era più potente di quello di Baggio, fisicamente era più prestante del Divin Codino, nell'uno contro uno era molto più forte di Totti (ho sempre considerato il punto debole del Pupone la scarsa abilità nel puntare e saltare l'avversario diretto, soprattutto da fermo). Poi la "dote" che nessuno ha rammentato, ma che ha fatto definitivamente pendere la mia bilancia a tre piatti, verso Del Piero: la fase difensiva. Capitavano partite a Pinturicchio in cui proprio non ne imbroccava una. Soprattutto nei due anni dopo l'infortunio di Udine. Ecco, in quei casi la sua squadra non giocava mai in dieci, perchè lui correva come un pazzo, si dannava l'anima sulla fascia sinistra, e spesso recuperava palloni, come per esempio nella semifinale del 2000 contro l'Olanda. Ho spesso attribuito certe sue mancanze di lucidità, al fatto che abbia sempre corso più di tutte le altre mezze punte sue contemporanee (Mancini e Zola compresi). Totti e Baggio non facevano questo lavoro. A Baggio è costato molto caro questo: Ancelotti non lo volle a Parma. Ulivieri stava per lasciare Bologna quando seppe del suo acquisto. Totti a Roma invece era più tutelato in proposito, e si poteva concedere di dedicarsi quasi esclusivamente alla fase offensiva. Più volte nel thread ho letto la parola "continuità". Del Piero dei tre è stato quello forse meno continuo in fase offensiva, tra il 1999 e il 2001, non sembrava più lui; lento e tozzo, pareva giocasse infortunato. Ma il contributo dato in fase difensiva a Juventus e Nazionale, va assolutamente preso in considerazione quando si parla di continuità.
Ultima considerazione: ho letto più volte parlare di picco della carriera. Ho avuto al fortuna di vedere (e molto bene) il miglior Baggio dal 1992 al 1994 e il miglior Del Piero nel 1998. Posso assicurare che erano due giocatori veramente strepitosi. Entrambi potevano partire palla al piede, mettere a sedere due-tre difensori, e calciare in porta, in quella che era una Serie A veramente difficilissima, con dei difensori e dei sistemi difensivi, davvero fortissimi e molto organizzati. Non so dire chi dei due al top sia stato il più forte, mi ritengo solo fortunato ad aver visto due giocatori italiani, in quegli anni sull'Olimpo del calcio.
E' vera anche questa prospettiva: tra i tre, il più propenso al sacrificio era Del Piero. Infatti fu eroico nell'epica semifinale contro l'Olanda nel 2000 dove si sacrificò da terzino in copertura per tutta la partita, mentre Baggio e Totti dovevano essere scevri da compiti difensivi.