PP quoto tutto ciò che hai scritto.

Credo anche che il cambio di marcia impresso da Sacchi (suo vero merito storico, nulla da ridire) sia stato decisivo: Sacchi ha aperto le porte a un calcio diverso e più europeo, e quindi ai grandi cicli degli anni '90.

Nel decennio precedente eravamo sicuramente quelli che mettevano in campo più fuoriclasse, e dal punto di vista difensivo, dell'organizzazione, della difficoltà globale etc.. eravamo sicuramente sopra gli altri. Ma questo vale anche per gli anni '70: basta riguardarsi o leggersi qualcosa per scoprire che anche in quel periodo relativamente buio vincere in patria era difficilissimo. Anche Lazio, Vicenza e Perugia sono arrivate ai vertici: segno di grande equilibrio. Segno del fatto che un calcio duro, pragmatico, difensivo rendeva la vita difficile a tutte le grandi.

In Europa però, per restare ai vertici, è spesso più produttivo adottare un calcio di tipo diverso, meno speculativo. Per questo le inglesi erano molto più efficaci: attaccavano a grande ritmo e mettevano in campo grandi collettivi. L'Aston Villa ha vinto una finale scatenacciando ma prima ha espresso un buon calcio, il Liverpool ha portato oltremanica il calcio totale e ha giocato partite bellissime, specie negli anni '70. La Juve di fine anni '70, con Zoff, la super difesa, Causio Bettega etc. individualmente se la giocava con le inglesi, era meglio del Nottingham, ma non aveva il passo, la mentalità della grande europea.

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Il buon gusto è la morte dell'arte.

si ma cosa centra la Serie A era il miglior campionato del mondo per distacco abissale anche prima che le squadre italiane vincessero coppe europee a profusione .