beh dai, anche branco,julio cesar e romario

Julio Cesar a Italia 90 non c'era, Romario ti confondi con il mondiale successivo

C'era la possibilità di giocare con De Agostini mediano, De Napoli e Donadoni sulle fasce e Baggio trequartista (cioè nel ruolo in cui spopolava a Firenze) dietro a Vialli e Mancini che all'epoca si sarebbero "trovati" sul campo anche giocando bendati....

Ricordate un'altra cosa: quella nazionale, che secondo "i piani" avrebbe dovuto vincere il mondiale in casa a occhi chiusi (e in effetti avrebbe potuto farlo...) subiva pressioni politiche che imponevano una sorta di "manuale cencelli" nella scelta della formazione.... si voleva evitare una formazione troppo "squilibrata" a nord... ricordate anche chi era il presidente del consiglio dell'epoca e quale fosse il partito di Matarrese... queste cose contarono e come....

Era in rosa e c'era anche un certo Bebeto. Come pure in difesa un tale Aldair....

Potevano starci pure i meganoidi in rosa, fatto sta che vennero presi a legnate

Giannini era certamente più scarso degli altri azzurri, ma non era certo una pippa....di sicuro era meglio di renato

Premesso che secondo me un fuoriclasse vero è tale ovunque, non dimentichiamoci il fatto che ci si trova al cospetto di esseri umani, con debolezze e limiti annessi.
Renato aveva doti tecniche importanti ma evidentemente non è riuscito a mostrarle in un campionato che esigeva una disciplina diversa, anche per gli infortuni che l'hanno penalizzato e la vita che conduceva..
Questo vale per molti altri, per cui desumere presunte superiorità intrinseche da un fallimento non esiste proprio, sono i risultati complessivi che vanno misurati, specie fra i pochi campionati di prima fascia.

Sheva comunque ha fatto malissimo perché a 30 anni era già atleticamente bollito, e per il suo modo di giocare l'esplosività e la corsa erano tantissimo. Idem per Vieri e Batistuta, che a 31-32 anni sono scomparsi perché hanno perso la potenza e l'esplosività degli anni migliori.
Per Ibra il discorso è diverso: non ha fallito, anzi ha fatto discretamente e in alcuni casi molto bene, ma non si è adattato a un modo di giocare che non vede in lui l'accentratore, quello che tiene palla e fa salire i compagni. Ibra era ed è perfetto per il nostro calcio, in cui saper fare a sportellate in area di rigore e avere le sue doti tecniche enormi diventa decisivo, sposta davvero gli equilibri. Come pochi altri giocatori, Ibra è nato per fare la differenza in Serie A.
In Spagna segnava e decideva meno perché un calcio più aperto, tecnico e veloce si addice meno alle sue caratteristiche, esattamente come è spesso avvenuto in Europa, dove tendenzialmente la rapidità e i piedi contano più della stazza e della potenza (non che non abbia piedi, ma è uno che non può giocare in velocità evidentemente).
Per lui così come per Veron, per Bergkamp, per Ian Rush etc... valgono sempre e comunque anche questioni extracalcistiche e di ambientamento personale, quando ti trovi in un ambiente che ti butta addosso pressioni enormi o magari ti denigra, con i compagni che ti isolano etc...Il tutto vissuto in un calcio nuovo, può anche essere che tu non riesca a dimostrare le tue qualità, pur importanti. Per dire, l'ambiente barcellona, improntato in ottica collettivista e imperniato sulla filosofia del giuco etc.. (ci scassano da anni con questa storia) mal si adatta a uno che si erge sul piedistallo e che si è sempre trovato bene se inserito in contesti più "autoritari", come quelli dominati da Capello o Moruinho, lontani anni luce dalla filosofia più "scolastica" degli spagnoli.

Mai mi permetterei di polemizzare con un forumista che mette nel proprio avatar un'immagine come la tua. Avresti ragione a prescindere, se non fosse, più che altro, per suggerirti un cambio di prospettiva. Furono i legni delle porte del Delle Alpi che fecero a botte con i poveri brasiliani. Dire che persero immeritatamente è usare un eufemismo, senza considerare che l'esito di quel match ha cambiato, ex post, l'inerzia di tutto il campionato del mondo.

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https://www.youtube.com/watch?v=LO8myw91c_I
https://www.youtube.com/watch?v=2_eAufgvYe8
http://www.youtube.com/watch?v=KB-JPQ1nhDo
http://www.youtube.com/watch?v=nIdLfe5BA30
http://www.youtube.com/watch?v=1fq1MircQDo

vabbè dai, quel brasile sarebbe stato eliminato con probabilità altissima nell'eventuale prosieguo

non era niente di eccezionale, decisamente peggio di quello dell'86

Per una volta non sono d'accordo con te: sbagliare tanti gol non è un merito, e nemmeno un'attenuante per una sconfitta.

A mio avviso il tiro che colpisce il palo non è sfortunato, come spesso si dice: è sbagliato, anche se di poco.

Quando il pallone entra in rete a fil di palo, nessuno parla di fortuna dell'attaccante. Ed è giusto così.
Eppure è sempre questione di pochissimi centimetri.
Quindi la mala sorte non c'entra nemmeno quando il tiro colpisce il palo o la traversa.

Anche il portiere e il difensore, spesso, mancano il pallone di un niente e subiscono gol.
Ma in quel caso nessuno li definisce "sfortunati", giustamente: hanno mancato l'intervento.
Di pochissimo, ma questo non toglie che in quel caso non siano stati abbastanza bravi.

Nello specifico: il Brasile ha meritato di perdere perché ha sbagliato troppo, e questo nel calcio è colpa grave.

Questo è un falso storico.

Il girone non era niente di clamoroso (anche se la Svezia di Brolin comunque non era avversario morbidissimo), il Brasile lo passò agevolmente ma senza incantare (ricordo soprattutto lo striminzito 1-0 col Costa Rica); con l'Argentina però, fu una gara stregata e completamente avvolta dal marchio del tessitore.
Avevo 6 anni ma la ricordo benissimo: fu una delusione terrificante, tifavo Careca e quel Brasile.

Su Giannini non mi esprimo perchè ero troppo piccolo per fare qualsiasi valutazione su di lui, ma il discorso sul Brasile lascia il tempo che trova; obiettivamente, quello del '94 non era certo più spettacolare, anche se molto quadrato, "europeo" e dotato di un Romario difficilmente eguagliabile.

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