vorrei inoltre invitare lorsignori del forum a non sottovalutare tecnicamene il signor Alfredo Di Stefano...se diciamo che i Signori Maradona e Pele' erano in questo leggermente superiori questo non va a significare che Di Stefano non fosse comunque Straordinerio sul piano tecnico e stilistico.

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GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".

Sandro Mazzola << quando mi trovai di fronte a Di Stefano rimasi come paralizzato , non potevo credere CHE LUI , LUI ERA LI DAVANTI A ME , CE LO AVEVO DAVANTI !! >>.

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GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".

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GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".

Maradona su Di Stefano : << ho avuto piu' volte la fortuna di trovarmi con Alfredo Di Stefano , una volta nel 1988 lo invitai ad un programma televisivo che conducevo a Napoli , quando arrivo' il momento di presentrarlo mi emozionai mettendomi a piangere .
il fatto e' che quando ero in Argentina avevo tanto sentito parlare di lui ma non mi ero reso conto di cosa significasse per il calcio Mondiale , lo scoprii andando in Spagna nel Barcellona , li compresi il grande ambasciatore del calcio argentino che e' stato , secondo me e ci metto la firma e' il piu' grande della storia.
In Italia discutevano se era meglio o peggio di Pele' , in Spagna non c'e discussione tra Pele' e Di stefano , a nessuno salta in mente di metterlo in dubbio , e io sono d'accordo con gli spagnoli.
Quello stesso giorno domandarono ad Alfredo che differenza c'era tra me e lui , e il Maestro rispose :<< tecnicamente come individualita' Diego e' superiore a me , io non avevo cosi tanta abilita' , pero' giocavo a tutto campo , in lungo e in largo , una cosa che anche Diego potrebbe fare con un allenamento adeguato>>.

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Nel Corso della sua permanenza ai millionarios de Bogota' durante una partita Di stefano scaglio' un tiro da 30 metri che si infranse contro la traversa..la potenza del tiro fu tale che innesco' il contropiede avversario...Alfredo Di Stefano chinata la testa retrocesse velocissimo salvando la palla sulla linea della rete ...quindi chiese un triangolo e si lancio' come un fulmine biondo verso la porta avversaria incontenibile e con un cambio di ritmo bruciante , arrivato vicino alla porta avversaria scaglio' un tiro che ando' in rete , El Maestro Adolfo Pedernera che giocava con lui gli si avvicino' dicendogli << Alfredo , ricordati che questo giuoco ci da da mangiare , cerca di non ridicolizzarlo>>.

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Al minuto 3.50 si puo' vedere l'imperioso cambio di ritmo di Alfredo Di Stefano che dona all'azione accelerazione bruciante.

http://www.youtube.com/watch?v=PoNZDwcW ... re=related

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Enzo Bearzot su Di Stefano nella sua autobiografia scritta nel 1985 :<< "Averlo in squadra significava possedere due giocatori in ogni ruolo. Perfetto in ogni zona del campo è stato il giocatore più completo della storia del calcio , Di Stefano per me e' stato piu' forte di Pele'.>>

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Io ho una teoria assai semplice in merito, e ne ho parlato sin dall'inizio: Di Stefano, essendo stato il più grande uomo-squadra che questo sport ricordi, era ovviamente più gradito a compagni ed addetti ai lavori: averlo in squadra voleva dire giocare in 13, 14... Una vera manna dal cielo per la squadra, insomma.

Pelé e Maradona erano diversi, erano dei geni che vincevano le partite per la squadra, non con la squadra, come faceva la «Saeta Rubia». Fuoriclasse epocali, in grado di compiere imprese in serie: scudetti praticamente mai vinti dalle loro squadre prima e dopo il loro arrivo, titoli mondiali conquistati in solitario (più Maradona di Pelé in questo caso, esclusivamente per la differenza che intercorre tra i loro compagni d'avventura).
Di Stefano no, Di Stefano non ha mai preso una squadra dal nulla, l'ha portata allo Zenit e poi ricondotta la Nadir. Lui è arrivato al River Plate (costringendo tra l'altro il grande Pedernera al dorato «esilio» colombiano) ed ha consentito ai reduci della grande «Máquina» di infuocare le platee per l'ultima volta; ha vinto per tre volte l'«Eldorado» con i Millionarios di Bogotà, in collaborazione con Pedernera; quando è arrivato in Spagna ha fatto del Real - che grande sarebbe stato comunque grazie a Puskas, Kopa, Gento e gli altri - la più grande squadra di club della storia.

Vero...pero' ricordiamo che il Real Madrid prima dell'arrivo di Di Stefano era una squadruncola che non vinceva il campionato da una vita..e' Stato Di Stefano a Creare il Real Madrid..i vari PUskas e Kopa sono arrivati dopo.

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GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".

Ubi maior minor cessat

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