Siamo nel cuore degli anni '80, quando l'ottima rivista britannica
"Shoot!" del 27 ottobre 1984 da pagina 24 in avanti, intervista i campioni inglesi Mark Hateley e Ray Wilkins per farsi dire le differenze e le similitudini tra la Serie A e la First Division inglese dell'epoca. Wilkins e Hateley ai tempi militavano nel Milan.
Tra le differenze sostanziali che i due citano:
- Mole di lavoro durissima negli allenamenti in Serie A. Si lavora molto di più che in Inghilterra.
- Calcio inglese molto più aggressivo. In Italia se si gioca in modo troppo aggressivo, si viene sanzionati di più.
- Calcio italiano molto più tecnico. In campo si ha più tempo per ragionare e per dosare il passaggio. In First Division invece non c'è questa libertà: i giocatori sono molto più determinati e aggressivi e non lasciano il tempo di ragionare.
- Il pubblico italiano negli stadi è molto più passionale rispetto a quello inglese. I tifosi sono addirittura definiti "fanatici"! La differenza però è che in Italia i tifosi hanno bisogno di essere stimolati: se vedono che la squadra si impegna, si esaltano a loro volta. In Inghilterra, ad esempio all'Old Trafford, avviene il contrario: sono i tifosi a stimolare i giocatori affinché esprimano il massimo impegno in campo.
Vedrò se riesco a trovare qualcos'altro da altri protagonisti britannici che hanno militato in Serie A in quel periodo come Joe Jordan, Graeme Souness, Trevor Francis, Luther Blissett o Ian Rush...