Quale dei primi due "divi" di Napoli e Roma è migliore?

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"Se mi capita di entrare in chiesa, me ne sto a guardare il Cristo, a braccia spalancate, e penso che è là, con quel gesto, a parare i peccati del mondo." cit.Ricardo Zamora

Un confronto diretto è impossibile per tutti temo, sui libri-riviste-resoconti etc.. ti dicono che Bernardini era un drago e l'altro meno, ma ecco oltre non mi sento di andare.

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Il buon gusto è la morte dell'arte.

PS: si tratta anche di ruoli parecchio diversi.

Su Fulvio girano da decenni le leggende sul "troppo bravo per giocare in nazionale" causa piedi buoni e leggerezza (Pozzo preferiva i più potenti Monti e Andreolo). La fissa dei piedi buoni resterà sempre nella testa del Fulvio allenatore, che infatti costruirà e vincerà con due formazioni "di provincia" come Bologna e Fiorentina, esprimendo un calcio meraviglioso (grazie a giocatori dai piedi buonissimi).

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Il buon gusto è la morte dell'arte.

Bel confronto! Bernardini è stato il primo fuoriclasse espresso dal Centro-Sud, centravanti sulla carta, in realtà era una sorta di play maker offensivo (questo perchè, con la regola del fuori gioco a due il centravanti fungeva da rifinitore per i due interni). Con l'esplosione di Meazza fu costretto a inventarsi centromediano, con ottimi risultati per altro, fu poi leader della Roma testaccina, squadra che sul campo amico dava filo da torcere a tutti gli squadroni del Nord, fu sfortunato in Nazionale anche perchè il piemontese Pozzo, forse per puri pregiudizi, non vedeva molto bene i giocatori che militavano in squadre del Centro-Sud.

Sallustro da quello che so invece era meno dotato tecnicamente, era un classico centravanti d'area, irruente e focoso, classico bomber di razza insomma, che ben era servito dai compagni che gli giravano attorno (Vojak, Mihalic, Rossetti il giovane Ferraris II)

Bernardini è stato probabilmente il primo abatino della storia della nazionale sacrificato all'altare della tattica.
Sallustro è stato dio a Napoli prima dell'arrivo del Diez.

Da come ho letto Pozzo vedeva male Bernardini perché il centromediano per lui doveva essere bravo sia nell'interdizione che a rilanciare l'azione, Bernardini non eccelleva nel primo aspetto e con lui in campo la Nazionale tendeva a prendere tanti gol.

Quando Monti fu arruolabile in azzurro, Pozzo non esitò a fare fuori il buon Fulvio, in nome dell'equilibrio.

C'è anche dell'altro: Pozzo, essendo giornalista della Stampa di Torino era mal visto dai suoi colleghi del Centro-Sud che lo consideravano un "uomo del Nord", un sabaudo. Non dimentichiamo che allora il calcio era soprattutto una questione che riguardava l'Italia del Nord: l'Italia del Sud era poco sviluppata calcisticamente e quindi c'erano anche dei pregiudizi circa la convocazione di giocatori che stavano al di sotto della Linea Gotica. Non dimentichiamo che Pozzo non voleva Piola inizialmente perchè lo considerava una montatura della stampa romana, per fortuna poi cambiò idea!

P.S:: tutti i campioni del Mondo del 1938, almeno l'undici titolare, erano nati al di sopra dell'Appennino (eccetto Andreolo che era uruguagio)

Credo Fulvio Bernardini.

Il Corriere dello Sport del 9 novembre 1943, in prima e in seconda pagina, propone un interessante articolo sui più grandi giocatori italiani ammirati fino a quel momento. Si dice che il calcio italiano ha avuto 5 fuoriclasse: Fulvio Bernardini, Luigi Cevenini III, Attilio Fresia, Virginio Rosetta e Giuseppe Meazza. Attila Sallustro viene menzionato tra i migliori attaccanti, ma non fa parte della ristretta élite dei fuoriclasse. Bernardini viene definito persino superiore ad Adolfo Baloncieri.