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Shaktar Donetsk - Inter 0-2 a cura di F.S.
Comincia bene la stagione dell'Inter: i nerazzurri espugnano l'insidioso campo dello Shaktar Donetsk e ipotecano l'accesso alla prima fase della Champions League.
Mancini riparte da un punto molto vicino a quello in cui aveva finito: conferma, infatti, la difesa composta da J.Zanetti, Cordoba, Materazzi e Favalli, inserendo però Julio Cesar al posto di Toldo, a protezione della porta nerazzurra.
A centrocampo, fiducia a Stankovic, Cambiasso e Veròn, come nella stagione precedente, e subito chance importante per Solari sul settore sinistro.
Davanti, irrinunciabilmente, ci sono Adriano e Martins.
In fase di avvio, l'Inter ci mette un po' prima di calarsi nella parte.
Si sveglia quasi subito, quando, al minuto numero 2, il brasiliano Elano riceve un lancio lungo e, da dentro l'area, cerca di rimettere la sfera verso il centro, trovando Favalli pronto a liberare.
Si potrebbe pensare a una serata molto difficile per l'Inter e che questo sia il primo di una serie di pericoli e sofferenze ma non è così.
Si può dire, anzi, che questo resta il pericolo più grande corso dalla squadra di Mancini.
La partita scorre via lenta, senza sussulti per buona parte del primo tempo.
Al minuto numero 18, Cordoba atterra Matuzalem e si merita un cartellino giallo.
Tra il 21' e il 22', arrivano i primi due veri squilli dell'Inter: prima c'è una doppia occasione, originata da un duetto molto bello tra Adriano e Martins (conclusosi per una dubbia spinta ricevuta dal nigeriano in piena area) con palla che finisce a Stankovic, che evita il portiere ma non trova più il tempo di battere a rete con prontezza.
Poi, un minuto dopo, Stankovic lancia splendidamente Martins che è bravissimo a domare il pallone in piena area ma non altrettanto a chiudere sul secondo palo; la sua conclusione è sbilenca e si spegne a lato.
C'è poi il tempo, al minuto numero 27, per notare che Cordoba è già in forma campionato: splendido l'intervento in spaccata con il quale disinnesca l'analogo tentativo di Brandao di girare a rete su cross proveniente dalla destra.
I ritmi paiono lenti, l'Inter sembra controllare la gara da squadra matura, avendo la consapevolezza che è meglio non rischiare; non c'è bisogno, infatti, di avere fretta con un potenziale offensivo di tale portata.
L'unico giocatore che appare realmente indietro rispetto agli altri è Solari; l'argentino manca di velocità e brillantezza e, nonostante la classe non lo abbandoni nelle giocate secche, palesa parecchia difficoltà nel coprire il campo e nel saltare l'uomo e resistergli.
Veròn prova a condurre la squadra e da vita a un duello fisico con Matuzalem, riuscendo a disinnescare il pericolo rappresentato dal brasiliano.
Al 38' i nerazzurri si producono in una bellissima azione che coinvolge Martins e Adriano e poi porta Cambiasso, ben inseritosi, a tu per tu con l'ottimo Lastuvka, che si allunga sulla sua sinistra e mette in angolo.
Al 41' l'Inter va nuovamente vicina al gol: su corner di Veròn svetta Materazzi, che colpisce di testa e, nonostante Lastuvka sia superato, Duljaj, piazzato sulla linea di porta, riesce a spedire il pallone sulla traversa e ad evitare il gol.
Il primo tempo finisce con la consapevolezza che l'Inter, pur non giocando in maniera strepitosa, si è resa pericolosa per ben 4 volte e non ha praticamente mai sofferto la squadra ucraina, cliente difficile e in condizione fisica migliore (almeno sulla carta) della squadra milanese.
Il secondo tempo non sembra essere molto diverso: la partita scorre via senza sussulti, anche se si ha la sensazione che l'Inter possa avere ragione del proprio avversario in virtù delle qualità tecniche eccelse dei giocatori su cui può contare.
Al 22' arriva, in effetti, l'acuto tanto atteso: Stankovic, passato a sinistra, dove sembra trovarsi molto meglio, per l'ingresso appena avvenuto di Zè Maria (posizionato ovviamente sulla destra) al posto di Solari, cerca Martins che fa velo e favorisce Adriano.
Il brasiliano rende magnificamente il pallone col tacco e il nigeriano si infila tra le maglie arancioni avversarie e batte Lastuvka in uscita.
Tre minuti dopo i due provano a ripetersi ma stavolta l'uscita dell'estremo di Lucescu disinnesca il pericolo.
L'Inter diviene padrona del campo e al 32' Mancini fa rifiatare Veròn, inserendo Pizarro.
Quando si può far accomodare in panchina Veròn e si può far entrare uno come il cileno, vuol dire che si può contare su mezzi realmente fuori dal comune.
La personalità con cui l'ex friulano impatta col match è di quelle rare: con lui, anche l'altro neo entrato Zè Maria fa ottime cose.
Il brasiliano, al minuto numero 33, riesce a trovare lo spazio per effettuare il traversone, grazie alla sovvraposizione opportunamente portata da Javier Zanetti, e col suo destro vellutato trova la testa di Adriano che batte imparabilmente il portiere ceco dello Shaktar.
2-0 e qualificazione ipotecata.
Nei restanti minuti lo Shaktar appare stordito e rischia più di una volta il tracollo: Adriano al 40' manda nuovamente Cambiasso in rampa di lancio ma l'argentino mostra la sua poca confidenza con la rete, ciabattando di sinistro a lato.
Lo stesso Adriano impegna poi Lastuvka al 48' con un sinistro ravvicinato, ben parato dall'estremo difensore.
La partita finisce con tanti sorrisi per l'Inter; tutto l'ambiente nerazzurro si aspetta da questa stagione, quella grande vittoria che manca da troppo tempo.
Ci sono tutte le premesse per centrarla.
_________________ PAZZO E' CHI CONTRASTA CON LE STELLE (E/O CON LIONELLO)
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